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Le visite ambulatoriali in orario serale e nei fine settimana è la nuova misura annunciata dalla Regione per ridurre le liste d’attesa nella sanità pubblica. Un’iniziativa che potrebbe alleviare le difficoltà dei cittadini, costretti ad attendere mesi, a volte anni, per sottoporsi a una visita specialistica.
Nursing Up accoglie con favore il provvedimento. Mette però in guardia: senza interventi strutturali, il rischio è che si tratti solo di una soluzione temporanea destinata a tamponare un’emergenza sempre più grave.
Un problema che va oltre le liste d’attesa
«La vera emergenza resta la cronica carenza di personale sanitario e la necessità di nuove assunzioni. Senza un piano concreto per il potenziamento delle risorse umane e una programmazione a lungo termine, il rischio è che queste iniziative, pur portando benefici immediati, si trasformino in un mero palliativo, con un conseguente spreco di risorse pubbliche», afferma Claudio Delli Carri, segretario regionale Nursing Up Piemonte.
Un altro aspetto critico riguarda il personale sanitario coinvolto. «Sebbene l’adesione all’iniziativa venga presentata come volontaria, nella realtà molti professionisti si sentiranno moralmente obbligati a partecipare per senso di responsabilità nei confronti dei pazienti – continua Fausto Russo, segretario aziendale città di Torino -. Ciò comporterà un ulteriore aggravio del carico di lavoro, con il personale che dovrà continuare a garantire il normale svolgimento delle attività quotidiane, aumentando così il rischio di stress e burnout».
Servono investimenti e programmazione
Dal punto di vista economico, l’incremento delle prestazioni sanitarie può sembrare positivo nell’immediato. Tuttavia, senza un piano di assunzioni e una riorganizzazione strutturale degli ospedali, il sistema sanitario continuerà a basarsi su soluzioni emergenziali, anziché su strategie di lungo periodo.
«Nursing Up ribadisce la necessità di investire in assunzioni stabili e in un modello organizzativo che garantisca un servizio efficiente e sostenibile. Solo attraverso un rafforzamento strutturale del Servizio Sanitario Nazionale sarà possibile tutelare sia la salute dei cittadini che la qualità delle condizioni di lavoro dei professionisti della salute», conclude Delli Carri.