Le aggressioni negli ospedali continuano. Un nuovo episodio di violenza si è infatti verificato nella notte tra martedì e mercoledì al Pronto Soccorso del Cardinal Massaia di Asti. Un uomo di 29 anni, già protagonista di un’aggressione avvenuta pochi giorni fa ai danni di una guardia giurata, si è presentato in ospedale lamentando un mal di denti e, dopo la valutazione di triage che gli ha assegnato un codice verde, ha reagito con furia scagliandosi contro il personale sanitario.
Tre professionisti sanitari e oss sono rimasti feriti: una infermiera colpita con un violento pugno al volto, con una prognosi di quattro giorni, e due colleghi intervenuti per cercare di bloccare l’aggressore. L’uomo è stato arrestato in flagranza di reato grazie al tempestivo intervento delle forze dell’ordine, attivate dal pulsante di emergenza interno.
Sull’accaduto interviene Enrico Mirisola, segretario del Nursing Up Asti, che sottolinea come «non si tratti di un caso isolato né di una fatalità». Mirisola aggiunge che «quanto accaduto conferma ciò che temevamo: dopo gli episodi che avevano coinvolto un medico e due guardie giurate, questa volta le vittime sono stati gli infermieri del triage e della saletta. È inaccettabile che, dopo una prima aggressione così recente, nulla sia stato fatto per prevenirne un’altra».
Il segretario esprime vicinanza ai colleghi coinvolti, dichiarando che «siamo solidali con gli operatori che erano in servizio e che hanno vissuto momenti di paura e tensione, ma non possiamo continuare a restare soltanto soli e solidali. Servono risposte immediate a una situazione ormai irreale, che non può più essere affrontata con il silenzio e l’abitudine».
Serve un presidio fisso per prevenire le aggressioni
«La mancanza di una presenza fissa delle forze dell’ordine all’interno dei pronto soccorso – prosegue Mirisola – continua a lasciare il personale esposto a rischi inaccettabili». Il segretario precisa inoltre che «riteniamo indispensabile un presidio effettivo e continuativo, ventiquattr’ore su ventiquattro, a tutela dei professionisti sanitari e dei cittadini che si recano in ospedale per ricevere cure».
Mirisola propone di estendere il modello già sperimentato dal Governo con il progetto “Strade Sicure” anche ai presidi sanitari: «Così come si presidiano le vie e i luoghi pubblici per garantire sicurezza ai cittadini, oggi servono “Ospedali Sicuri” per proteggere chi lavora e chi si cura. L’assistenza sanitaria è un servizio essenziale e deve essere difeso con la stessa attenzione con cui si tutelano le nostre strade».
A ribadire la posizione è anche Claudio Delli Carri, segretario regionale del Nursing Up Piemonte e Valle d’Aosta, che evidenzia come «siamo di fronte a una condizione strutturale di insicurezza che non può più essere definita emergenza». Delli Carri conclude ricordando che «ogni giorno di attesa espone gli operatori a nuovi rischi. Gli infermieri, professionisti sanitari e oss, meritano rispetto e protezione sul posto di lavoro. La sicurezza non può essere affidata al caso o alla speranza che non accada di nuovo».