ciriè- violenza personale sanitario nursing up piemonte

Ennesima aggressione al Pronto Soccorso dell’ospedale di Ciriè. Ieri, 30 settembre, un paziente, già protagonista di azioni violente nei confronti del personale sanitario, ha colpito con calci e pugni medici, infermieri e operatori sanitari.
Il primario è stato aggredito, mentre uno dei medici in servizio in pronto soccorso è rimasto gravemente ferito. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri, ma resta la drammatica evidenza: gli operatori continuano a lavorare in condizioni di rischio inaccettabile.

«Non possiamo più tollerare che la sicurezza del personale sanitario sia affidata al caso – afferma Marco Boccacciari, referente sindacale Nursing Up per l’ASL TO4 – Gli operatori non possono entrare in servizio con la consapevolezza che potrebbero essere aggrediti da un momento all’altro. La Direzione aziendale è stata più volte messa al corrente della situazione, ma non sono seguite azioni concrete: solo parole. Ora è la Regione che deve assumersi la responsabilità e pretendere un cambio di passo immediato».

Il sindacato sottolinea che la gravità di quanto accaduto a Ciriè non rappresenta un episodio isolato, ma il riflesso di una condizione diffusa in molti pronto soccorso piemontesi, dove la carenza di personale e la mancanza di misure di sicurezza efficaci alimentano tensione e rischi quotidiani.

«Quanto accaduto al Pronto Soccorso di Ciriè non è solo un’aggressione al personale sanitario, è un’aggressione al Sistema Sanitario stesso. La Regione deve intervenire con decisione: serve un piano straordinario per la sicurezza negli ospedali e serve subito. I nostri professionisti meritano rispetto e protezione. Pretendiamo che la Regione agisca e che la direzione aziendale assuma misure concrete per garantire l’incolumità di chi lavora in prima linea», conclude Claudio Delli Carri, segretario regionale Nursing Up Piemonte e Valle d’Aosta.