
«Non si formano infermieri in un giorno, eppure il Governo prova a sostituirli in breve tempo». Così Nursing Up Piemonte rafforza la propria posizione sull’assistente infermiere.
La carenza di personale sanitario in Italia è sotto gli occhi di tutti e da anni rappresenta un’emergenza strutturale. L’introduzione di questa nuova figura continua a suscitare forte preoccupazione tra i professionisti del settore.
«Siamo di fronte a una decisione che rischia di abbassare drasticamente gli standard dell’assistenza sanitaria – commenta Claudio Delli Carri, segretario regionale Nursing Up Piemonte e Valle d’Aosta – Non si può pensare di sostituire professionisti altamente qualificati con personale privo della preparazione necessaria. La sicurezza dei pazienti e la qualità delle cure non sono negoziabili».
Assistente infermiere: i rischi per la qualità dell’assistenza
La carenza di infermieri in Italia rende la questione ancora più delicata: secondo gli standard europei, il nostro Paese dovrebbe contare circa 175.000 professionisti in più. «Siamo consapevoli delle difficoltà del sistema sanitario e della pressione cui sono sottoposti gli operatori – prosegue Delli Carri – ma introdurre figure non adeguatamente formate non è la soluzione. Serve un piano serio di reclutamento e formazione, che metta al centro la sicurezza dei cittadini e il rispetto del lavoro degli infermieri».
Nursing Up Piemonte sottolinea come la vera risposta alla carenza di personale infermieristico debba passare da strategie concrete: aumento dei posti nelle scuole di formazione, valorizzazione della professione e miglioramento delle condizioni di lavoro per trattenere e attrarre nuovi infermieri.
«Non possiamo accettare scorciatoie a scapito della sicurezza die pazienti. Ogni decisione sulle professioni sanitarie deve mettere al centro la competenza, la formazione e il rispetto del lavoro di tutto il personale sanitario», conclude Delli Carri.