
Emergenza organizzativa, carenze croniche di personale e turni massacranti: è questa la realtà che da troppo tempo vivono gli infermieri dell’ASL Vercelli, mentre l’amministrazione continua a ignorare le richieste di intervento.
Nonostante le ripetute comunicazioni, anche a mezzo stampa, da parte della RSU, l’azienda continua a ignorare un malessere organizzativo che travolge i professioni della salute.
«La mala organizzazione della Direzione delle Professioni Sanitarie e l’inefficace riorganizzazione aziendale non rispondono in alcun modo alla grave carenza di personale. I colleghi, esasperati, scelgono di affrontare turni massacranti di 12 ore pur di ridurre i continui rientri nelle giornate di riposo e ritagliarsi un minimo di tempo per la propria famiglia», dichiara Milena Germano, dirigente sindacale Nursing Up Vercelli
La quasi totale assenza di regolamenti interni lascia spazio a interpretazioni normative che spesso non garantiscono il rispetto del CCNL, così come a modalità organizzative poco trasparenti, come l’assegnazione delle prestazioni aggiuntive senza indicazioni precise, generando forti discrepanze di trattamento tra gli operatori.
ASL Vercelli tra fuga di infermieri e criticità gestionali
«Ciò che ne deriva è un palese malessere organizzativo che sfocia nella fuga degli infermieri, attraverso dimissioni o trasferimenti, senza una reale programmazione del piano assunzionale. Un disagio che inevitabilmente si ripercuote anche sulla cittadinanza», aggiunge Claudio Delli Carri, segretario regionale Nursing Up Piemonte e Valle d’Aosta.
In questo quadro si inserisce l’ultima delibera aziendale, che prevede l’acquisizione di dirigenti delle professioni infermieristiche da graduatorie già in essere presso altre aziende, senza prevedere un proprio concorso e lasciando inoltre scoperti numerosi posti di coordinamento, fondamentali per garantire il corretto funzionamento dei servizi. «Viene da domandarsi provocatoriamente se asl VC preferisca ricercare i propri dirigenti altrove piuttosto che offrire possibilità di accesso a selezioni ai propri dipendenti», prosegue Delli Carri.
Si evidenziano, inoltre, criticità nell’utilizzo del fondo regionale per le prestazioni aggiuntive, gestito con modalità poco trasparenti e senza la dovuta informazione alle organizzazioni sindacali, cui spesso vengono inviati documenti incompleti o parziali.
«Nursing Up continuerà a denunciare e portare all’attenzione pubblica questo stato di cose, perché i professionisti della salute meritano rispetto, riconoscimento e condizioni di lavoro dignitose», conclude Delli Carri.