Nursing Up critica la proposta di attivare le visite serali estive ad agosto: con personale ridotto e turni scoperti, la misura è impraticabile. Il sindacato chiede realismo e una pianificazione post-ferie. «Comprendo la volontà dell’assessore Riboldi di potenziare le prestazioni extra orarie durante il periodo estivo, ma la realtà organizzativa dei nostri ospedali e servizi territoriali è ben diversa. Agosto, anche adottando il modello delle ferie “intelligenti” distribuite da giugno a settembre, resta il mese più complesso: è proprio in questo periodo che si registra la maggiore assenza di personale. La presenza di infermieri, professionisti sanitari e operatori socio-sanitari (OSS) è ridotta al minimo, e molte attività subiscono un inevitabile rallentamento, soprattutto nelle settimane centrali.
Dal punto di vista pratico, è pressoché impossibile garantire prestazioni aggiuntive quando manca il personale necessario. In particolare, chi ha figli in età scolare è obbligato a rientrare a settembre, il che rende ancor più difficile coprire i turni ad agosto. Non si può chiedere l’impossibile: organizzare attività straordinarie senza la presenza di infermieri, professionisti sanitari, OSS e personale tecnico di supporto è una pretesa che non trova riscontro nella realtà dei fatti.

Il rischio è quello di compromettere l’organizzazione e la qualità stessa delle prestazioni offerte. L’unica soluzione ragionevole sarebbe far slittare queste attività alla fine di agosto o, meglio ancora, a settembre, quando il personale rientra dalle ferie e le condizioni per una programmazione efficace sono nuovamente presenti.

Non serve a nulla trasformare il dibattito in una sfida tra chi riesce a fare di più o a stanziare più fondi: la vera risposta sta nel lavorare insieme, in sinergia, per ridurre i tempi di attesa e tutelare davvero sia i cittadini che tutti i professionisti coinvolti.»