Proroga dei contratti a Verduno

Le sigle sindacali hanno annullato la manifestazione prevista per il 28 giugno davanti all’Ospedale Michele e Pietro Ferrero di Verduno. L’iniziativa, promossa unitariamente da tutte le sigle sindacali, nasceva per chiedere la proroga dei contratti a termine in scadenza di circa undici operatori socio-sanitari, due infermieri e un tecnico.

Le sigle sindacali hanno annullato la manifestazione prevista per il 28 giugno davanti all’Ospedale Michele e Pietro Ferrero di Verduno.

La decisione di sospendere la mobilitazione è arrivata dopo le rassicurazioni fornite dalla Regione Piemonte e dalla direzione dell’ASL CN2. «Abbiamo avuto una buona risposta e ne apprezziamo gli sforzi, sia da parte della Regione che da parte dell’Azienda – dichiara Patrizia Taretto del Nursing Up –. Ringraziamo il presidente Alberto Cirio e il direttore generale Paola Malvasio per aver fatto il possibile per questi posti di lavoro, garantendo continuità assistenziale».

Proroga contratti fino al 31 dicembre

«I contratti sono stati prorogati fino al 31 dicembre aggiunge Milena Rimaudo referente Nursing Up per l’ospedale di Verduno –  ma la nostra attenzione resta massima. Verduno si trova in una fase delicata e necessita di vigilanza e di un impegno costante. Siamo soddisfatti per l’obiettivo raggiunto, questo è innegabile, ma non ci fermiamo qui».

I delegati ASL CN2 di Nursing Up Piemonte ribadiscono che: «Ogni proroga rappresenta un primo passo importante, ma non può essere considerata una soluzione definitiva. La sanità pubblica ha bisogno di certezze occupazionali, di stabilizzazioni e di un piano assunzionale lungimirante, che riconosca il valore dei professionisti della salute e assicuri continuità ai servizi».

Verso un confronto strutturato

Il sindacato accoglie quindi con favore le dichiarazioni del presidente Cirio e dell’assessore Riboldi, che confermano la volontà di prorogare tutti i contratti in scadenza, auspicando che l’incontro tra la direzione dell’ASL e i sindacati, previsto nelle prossime ore, rappresenti l’inizio di un confronto strutturato e permanente.

«La sanità pubblica non può più reggersi su precarietà e interventi dell’ultima ora – concludono i referenti sindacali – occorrono investimenti seri, programmazione e stabilità, per garantire a operatori e cittadini una rete assistenziale solida ed efficiente».