COMUNICATO STAMPA
L’azienda sanitaria è tenuta a pagare l’indennità di turno anche nei giorni in cui gli infermieri sono in ferie, ed il pagamento spetta anche se il contratto esclude, o nulla dice al riguardo
Una sentenza storica, che potrebbe scatenare una reazione a catena nel mondo degli operatori sanitari.
«Epocale sentenza del Tribunale di Napoli: trionfa l’azione legale di un collega infermiere, tenace RSU del Nursing Up. Ottenuto un diritto sino ad oggi negato nella sanità pubblica italiana, ma sancito dall’art. 7 della Direttiva Europea 88/2003, e successivamente anche dalla Corte di Giustizia Europea».
Gli infermieri hanno diritto alla retribuzione dell’indennità di turno anche per quanto riguarda ogni singolo giorno di ferie usufruito.
E’ quanto emerge dalla recentissima sentenza del Tribunale di Napoli, che ha dato ampiamente ragione a un nostro collega infermiere, tenace RSU del Nursing Up.
«Un successo di tutto il nostro sindacato, senza dubbio alcuno una vittoria che ci inorgoglisce e che ci ripaga degli sforzi profusi e che rappresenta, ancora una volta, l’impegno comune di sostenere fino in fondo la causa degli infermieri da Nord a Sud.
Questo il commento del Presidente Nazionale Antonio De Palma, che aggiunge: «Anche se, siamo i primi a sostenerlo, preferiremmo non vedere più colleghi costretti a rivendicare i propri diritti in un’aula di Tribunale. Ma come sempre è accaduto in passato, non ci tiriamo indietro, e affidandoci a valenti professionisti, abbiamo avuto ancora una volta ragione, ed il nostro collega ha finalmente ottenuto che gli venisse riconosciuto quanto gli spettava legittimamente».
Partendo dall’orientamento della Corte di Giustizia Europea, e forti dell’esperienza dello studio legale che ha sostenuto questa battaglia, che per situazioni dai contenuti molto simili, seppur in ambiti lavorativi differenti, aveva già riscontrato successo con altri dipendenti pubblici, abbiamo voluto comprendere, attraverso questa che è da considerare come una causa pilota, quale fosse la linea di indirizzo giurisprudenziale anche per il personale della sanità, per quanto riguarda il pagamento dell’indennità di turno anche nei giorni di ferie.
Siamo felici di dire che, in quella che consideriamo senza dubbio come una nuova vittoria, come sia dice in questi casi, il successo ottenuto servirà senza, dubbio alcuno, “a fare giurisprudenza”.
E poiché la pronuncia trova fondamento su direttive Europee e pronunce precedenti, sia della Corte di Giustizia Europea che della Cassazione, regole potenzialmente applicabili su tutto il territorio nazionale, potrebbero essere tanti altri gli infermieri, ma anche gli altri operatori interessati, che nel prossimo futuro, forti di questa sentenza, potrebbero presentare il medesimo ricorso alle rispettive aziende sanitarie.
Insomma, per ciò che riguarda, in particolare, l’ottenimento di un pagamento» a titolo di ferie annuali, la Corte di Giustizia, sin dalla sentenza 16 marzo 2006, cause riunite C-131/04 e C-257/04, ha avuto occasione di precisare che l’espressione «ferie annuali retribuite» di cui all’art. 7,nr. 1, della direttiva nr. 88 del 2003, intende significare che, per la durata delle ferie annuali, «deve essere mantenuta» la retribuzione.
Conseguentemente, la decisione dei Giudici di Napoli parla chiaro: le aziende sanitarie ora dovranno pagare l’indennità di turno, o giornaliera (che si considera ricompresa nella nozione di mantenimento della retribuzione), ed anche tutti gli arretrati, fino a 5 anni.
«Auspichiamo la massima diffusione di questo comunicato, continua De Palma, affinché anche i colleghi operanti nel più piccolo dei presidi delle aziende sanitarie italiane, abbiano la possibilità di conoscerne i contenuti, e contattare un rappresentante sindacale Nursing Up per verificare se ci sono i presupposti per richiedere il pagamento di cui si parla.
Ovviamente, i nostri rappresentanti sindacali chiederanno l’immediata applicazione delle decisioni, in tutte le aziende sanitarie che sino ad ora in maniera illegittima hanno escluso il pagamento di questo tipo di indennità quando il lavoratore si trovava in ferie».
Articoli
At News
Per ulteriori informazioni contattare:
Il Segretario Regionale
Nursing Up Piemonte e Valle d’Aosta
Claudio Delli Carri
011.306 703 – 389.809 340
La Regione lancia il bando per il reclutamento di nuovi infermieri con contratti
a 36 mesi: una vittoria sindacale e del buon senso
Ora si metta mano alle tariffe ridicolmente basse delle prestazioni aggiuntive
L’Asl Città di Torino ha finalmente pubblicato il bando (il 2 novembre scorso) per il reclutamento di nuovi
infermieri ai quali verrà offerto un contratto a tempo determinato che sarà, come più volte avevamo chiesto, di 36 mesi (tre anni). Si tratta di una vittoria sindacale e del buonsenso, che permetterà finalmente, come regione, di attrarre professionalità da impiegare nelle nostre strutture sanitarie, cercando di limitare l’emorragia di infermieri e professionisti della sanità attirati altrove, lontano dal Piemonte, da offerte più allettanti di quelle viste fino a oggi. Un atto concreto che potrà limitare l’estrema necessità di nuovo personale da impiegare nelle strutture sanitarie in un periodo di grande emergenza.
Il Nursing Up, sindacato degli Infermieri e delle professioni sanitarie, esprime la sua soddisfazione per l’indizione del bando e auspica che le procedure possano seguire l’iter più rapido possibile in modo da avere a disposizione le nuove forze da impiegare negli ospedali in tempi ragionevolmente brevi.
Il Segretario Regionale del Piemonte del Nursing Up, Claudio Delli Carri, sottolinea l’importanza della decisione di allungare la proposta di contratto a tempo determinato a 36 mesi: “Per mesi abbiamo detto e ripetuto che offrire contratti a termine di due o tre mesi era assurdo. Siamo molto soddisfatti che la Regione e l’Asl abbiano recepito la correttezza della nostra richiesta e che sia stato pubblicato il nuovo bando con l’offerta di contratti a 36 mesi, così come avviene già in altre regioni. Si tratta di una vittoria sindacale che va nella direzione del buonsenso, soddisfacendo la necessità di implementare gli organici con professionalità che possano garantire un minimo di respiro ai turni su un lasso di tempo ragionevolmente esteso”.
Aggiunge Delli Carri: “Ora però è necessario che la Regione convochi subito le rappresentanze sindacali firmatarie del contratto per discutere della retribuzione delle prestazioni aggiuntive che tutte le aziende stanno utilizzando e continueranno ad utilizzare per coprire i turni in attesa della conclusione delle procedure di reclutamento legate alle nuove assunzioni. Le tariffe attuali riconosciute, infatti, sono vecchie di 18 anni e prevedono una retribuzione di 26 euro lordi l’ora, una cifra non congrua che va subito rivista. Basti pensare che solo qualche mese fa, per la riduzione delle liste d’attesa, era stata prevista una retribuzione doppia, di 50 euro lordi l’ora, per le prestazioni aggiuntive necessarie a tale obbiettivo. Oggi, una prestazione aggiuntiva, anche solo un’ora in più di un infermiere in un ospedale, è fondamentale, ad esempio per migliorare la situazione di criticità legata all’emergenza della pandemia. Crediamo che ciò vada riconosciuto con una tariffa adeguata che sia almeno doppia rispetto a quella attuale. La Regione ha fatto un primo importante passo con il bando per i contratti a 36 mesi, ora prosegua sul percorso intrapreso modificando al rialzo le tariffe orarie
delle prestazioni aggiuntive”.
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Il Segretario Regionale
Nursing Up Piemonte
Claudio Delli Carri
011.306 703 – 389.809 340