Sempre meno infermieri e sempre più in corsa per altri lidi. Resta caldo il tema sull’indennità agli infermieri piemontesi, al centro del dibattito degli ultimi giorni tra Regione e professionisti della Sanità. La Regione Piemonte, attraverso l’assessore alla Sanità Federico Riboldi, sta valutando un aumento degli stipendi degli infermieri per rendere più attrattiva la professione prendendo esempio da altre regioni italiane. Tuttavia, Claudio Delli Carri, segretario regionale di Nursing Up Piemonte, interviene sulla recente discussione sottolineando la necessità di misure concrete e immediate denunciando la mancanza di azioni da parte della politica regionale, nonostante le promesse fatte in passato.
«Come di consueto, apprendiamo queste notizie dai giornali, e purtroppo il cambio dell’assessore non sembra aver portato a un cambiamento nelle modalità comunicative. Tuttavia, non possiamo restare in silenzio di fronte a questa situazione. In Valle d’Aosta, l’indennità ammonta a 350 euro: inizialmente destinata solo agli infermieri, è stata poi estesa ad altre professioni sanitarie. Questo provvedimento ha attenuato la fuga di professionisti verso la Svizzera, ma non ha risolto il problema alla radice. In compenso, sono aumentate le richieste di trasferimento in entrata.»
Delli Carri evidenzia un problema strutturale del sistema sanitario italiano, che conta 21 realtà sanitarie diverse. «Questo modo di operare non fa altro che creare una competizione interna tra le regioni, con un continuo spostamento degli infermieri da una regione all’altra. Se il governo centrale non interviene con una soluzione strutturata e mirata, queste iniziative locali rischiano di essere inefficaci.»
Nel frattempo, Nursing Up Piemonte ritiene essenziale agire a livello regionale. «Non possiamo stare a guardare – afferma Delli Carri – quindi chiediamo un’indennità di attrattività per gli infermieri pari a 500 euro mensili. Pare che siano stati individuati fondi per i prossimi tre anni, ma 150 milioni di euro per un triennio non sono sufficienti: si tradurrebbero in soli 200 euro al mese per ogni infermiere, una cifra troppo bassa.»
La proposta di Nursing Up Piemonte prevede un aumento del finanziamento complessivo e una rimodulazione dell’indennità. «Chiediamo che l’indennità sia mirata ai settori più critici e di alta complessità, dove c’è maggiore carenza di personale e dove le responsabilità e i rischi sono più elevati. In questo modo, si restringerebbe il numero dei beneficiari, consentendo un aumento significativo dell’indennità, con l’obiettivo minimo di raddoppiarla.»
Delli Carri conclude affermando che il sindacato si sta già attivando per formalizzare la richiesta attraverso un comunicato ufficiale. «Le risorse attualmente stanziate sono insufficienti, e siamo pronti a chiedere un’indennità di 500 euro al mese per gli infermieri del Piemonte.»