«Se gli infermieri sono illegali e i medici mancano chi facciamo salire sulle ambulanze?». Il sindacato degli infermieri Nursing Up Piemonte risponde con una domanda provocatoria alla scelta dell’assessorato alla Sanità della Regione Piemonte di sospendere l’attuazione degli Algoritmi Clinico Assistenziali Infermieristici nel Sistema dell’Emergenza Territoriale a seguito delle contestazioni del comparto medico e il sopraggiungere di una denuncia. Azienda Zero meno di un mese fa aveva annunciato l’attuazione degli ACAI per fronteggiare, come sta già accadendo in altre regioni di Italia, il complesso scenario sanitario con sempre meno personale sanitario. Claudio Delli Carri, segretario di Nursing Up Piemonte, ha dichiarato: «Abbiamo in Italia un 118 che viaggia a 21 velocità diverse, e la Regione Piemonte mette la retromarcia». Sono diverse infatti le Regioni come Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Sicilia, Toscana, Trentino Alto Adige e Veneto, dove gli algoritmi clinici sono stati integrati nei protocolli di emergenza da mesi, se non da anni, senza alcuna opposizione. «La decisione presa in Piemonte solleva dunque una questione cruciale: – continua Delli Carri –se l’attivazione degli algoritmi in questa regione è stata considerata illegittima, perché il Ministero della Salute non ha sospeso tali pratiche anche nelle altre regioni?». Nursing Up pone l’accento su un altro tema di fondamentale importanza: la somministrazione di farmaci da parte degli infermieri durante le emergenze. In situazioni critiche gli infermieri intervengono in stretto coordinamento con i medici, spesso facendo la differenza tra la vita e la morte. «Tuttavia, se questa pratica venisse dichiarata illegale, si aprirebbe un paradosso pericoloso: la presenza stessa degli infermieri sulle ambulanze potrebbe essere messa in discussione. Con una cronica mancanza di medici, chi interverrebbe allora nelle emergenze?» Un fatto che innescherebbe un blocco del servizio stesso del 118: «Sarebbe un’assurdità amministrativa che non possiamo permetterci. Come Nursing Up chiediamo quindi una risposta chiara e tempestiva da parte delle istituzioni per garantire la sicurezza e l’efficienza del sistema sanitario – conclude Delli Carri – Chiediamo a questo punto che si avvii l’iter per rendere il provvedimento un Dgr portando avanti una discussione con tutti i referenti del Tavolo delle professioni sanitarie e chiedendo alle autorità competenti di affrontare e risolvere queste contraddizioni normative. La salute dei cittadini italiani non può essere messa a rischio da decisioni ambigue o non coordinate».
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