Una risposta concreta contro un’emergenza che colpisce migliaia di professionisti ogni anno. Con l’entrata in vigore della legge 171/2024, pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 25 novembre, si compie un passo storico per la tutela degli infermieri e di tutto il personale sanitario. La normativa introduce l’arresto in flagranza differita per chi aggredisce operatori della salute e pene più severe per i reati ai danni delle strutture sanitarie.

Claudio Delli Carri, segretario regionale Piemonte del Nursing Up, commenta con soddisfazione: «È un segnale forte e chiaro che aspettavamo da tempo. I nostri infermieri vivono ogni giorno in un clima di tensione, costretti a operare in condizioni spesso pericolose. Ogni anno, migliaia di professionisti subiscono aggressioni fisiche o verbali. La legge 171/2024 è una risposta concreta, ma non può essere il punto di arrivo: è solo il primo passo.»

Delli Carri sottolinea l’importanza di affiancare alla nuova normativa un cambiamento culturale. «La violenza contro gli operatori sanitari non è solo un problema di sicurezza, ma anche di mancanza di rispetto verso chi lavora per la salute della collettività. È fondamentale avviare campagne di sensibilizzazione per spiegare ai cittadini il valore e l’importanza del nostro lavoro e reintrodurre i posti di Polizia all’interno degli ospedali. Non possiamo più tollerare che chi cura diventi un bersaglio

La gravità del fenomeno è evidenziata da episodi come quello accaduto proprio il 25 novembre presso l’ospedale di Ciriè, dove un infermiere è stato colpito con un calcio all’addome da un paziente. L’aggressore, un 26enne già noto alle forze dell’ordine, è stato arrestato grazie alle nuove disposizioni della legge.

Il sindacato infermieristico ribadisce l’importanza di monitorare l’applicazione della legge per assicurarsi che produca risultati concreti. «Come Nursing Up – conclude Delli Carri – continueremo a fare pressione su istituzioni e aziende sanitarie per garantire che queste norme vengano applicate con rigore. La sicurezza dei nostri infermieri non è negoziabile: lavorare senza paura è un diritto fondamentale