Nursing Up Piemonte, sindacato degli infermieri, ha espresso forte preoccupazione per la situazione critica della sanità piemontese dopo l’incontro di ieri dell’Osservatorio Regionale sulla Sanità. Il segretario regionale del sindacato, Claudio Delli Carri, ha contestato apertamente, insieme alle altre organizzazioni sindacali, la metodologia di presentazione dei dati sul personale sanitario presentati dalla Regione al momento della riunione senza alcun anticipo.
«La situazione si prospetta drammatica – ha dichiarato Delli Carri -. Il piano di efficientamento della Città della Salute mette in serie difficoltà la garanzia degli standard assistenziali. È urgente che la Regione si relazioni con il Ministero per bloccare il piano di rientro a cui l’azienda è vincolata. La carenza di personale è sempre più allarmante e rischia di avere serie ripercussioni della garanzia della qualità assistenziale».
Secondo i dati diffusi da Regione Piemonte da luglio 2023 a settembre 2024 sono state assunte nella sanità piemontesi, al netto del turn over, 1273 persone. Di queste 980 (65% del totale) sono personale del comparto, e in particolare si tratta di 434 figure nel ruolo sanitario, 364 nel ruolo socio-sanitario, 182 nel ruolo tecnico, professionale, amministrativo. Per quanto riguarda la dirigenza, la Regione afferma che finora sono state assunte 293 persone (59% del totale),di cui 199 medici, veterinari, odontoiatri, 74 della dirigenza sanitaria non medica, 20 della dirigenza professionale, tecnica ed amministrativa.
Secondo questi dati regionali si potrebbe ipotizzare una proiezione in base alla quale entro il 31 dicembre saranno 1.500 in totale le persone assunte.
Nursing Up Piemonte sottolinea però che nel solo territorio piemontese mancano oltre 5.000 infermieri, con una carenza particolarmente acuta nella Città della Salute, dove si prevede la necessità di almeno 200 nuovi infermieri solo per il 2024. Stando infatti ai minimi standard del GIMBE la media dovrebbe essere di un infermiere ogni 6 pazienti, mentre in Piemonte ad oggi la media è di un infermiere ogni 8, talvolta persino ogni 10. «L’extra turnover di 200 infermieri in più è il minimo rispetto alle necessità reali, ma se anche questi 200 non venissero assunti siamo in una grave situazione di difficoltà. La prospettiva di assumere altri 1.270 infermieri su scala regionale entro la fine dell’anno è solo una piccola parte delle necessità reali. La situazione rischia di diventare insostenibile se non si interviene in modo tempestivo e strutturale» ha aggiunto Delli Carri.
Durante l’incontro il sindacato, ha evidenziato anche il grave depotenziamento del sistema sanitario nella provincia di Verbania, dove il rischio di chiusura di interi reparti è sempre più concreto. «L’Assessore regionale ha parlato di problematiche legate a prospettive economiche migliori negli Stati di confine, dunque è necessario che la Regione si faccia portavoce presso il Ministero della Salute, spiegando chiaramente la criticità della situazione», ha continuato Delli Carri.
Il sindacato critica anche la gestione dei dati forniti durante l’Osservatorio Regionale. «Questo dovrebbe essere un momento di confronto e di analisi, non una semplice presentazione di dati all’ultimo minuto. Abbiamo bisogno di informazioni precise e tempestive per poter proporre soluzioni concrete».
Nursing Up Piemonte ribadisce l’urgenza di un dialogo più efficace e trasparente tra la Regione e i rappresentanti del comparto sanitario, al fine di garantire un futuro sostenibile per la sanità piemontese e il benessere dei suoi cittadini.